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  Cenni di grammatica storica dell'Umbro

Varianti grafiche 

La lingua delle sette tavole di Iguvium è documentata con l'impiego di due alfabeti (uno di provenienza etrusca e uno di provenienza latina) che risultano solo parzialmente adattati alle esigenze fonologiche umbre e che sono stati utilizzati per quest'operazione senza che esistesse una vera tradizione ortografica uniformata per la scrittura dell'umbro: le tavole contengono infatti molte varianti dovute all'iniziativa dei redattori che di volta in volta hanno ritenuto di risolvere così i problemi di corrispondenza tra i suoni della lingua e le lettere dell'uno o dell'altro alfabeto.

Che in una cultura alfabetizzata possa non esserci un'ortografia rigidamente stabilita e soprattutto che le varianti ortografiche non comportino necessariamente la dicotomia "giusto : sbagliato", può sembrare strano a un Europeo contemporaneo, ma è quanto mai frequente nella storia. Del resto l'atteggiamento rigorosamente prescrittivo è piuttosto recente anche presso di noi: basti pensare quante varianti grafiche si incontrano nei manoscritti rinascimentali o nelle edizioni seicentesche e settecentesche. E ancora: nell'inglese americano contemporaneo sono ammesse grafie come thru accanto a through o come gonna accanto a going to, ecc.

Quello che segue è lo schizzo dei suoni della lingua (i fonemi, scritti tra / / con i simboli dell'Alfabeto Fonetico Internazionale) affiancati dalle rese grafiche impiegate dagli Umbri nella redazione in alfabeto etrusco (lettere in grassetto) e nella redazione in alfabeto latino (lettere in corsivo). Per il valore dei segni diacritici vedi il capitolo "Repertorio di termini e segni convenzionali".


 

/a/ a a atru, adrir

// e e erus, erus

/e/ e,i e,i,ei trif, tref, treif; auif; seuacne

/i/ i,e i,e fiklas, ficla, pirsi, perse, pirài, peràe

// a,u o kumaltu, kumultu, comoltu

/o/ u o nertru-ku, nertru-co; numem, nome

/u/ u u subra, subra

/a:/ a,ah a,ah,aha spafu, spahmu, spahamu; atrepuràatu,  ahtrepuràatu, atripursatu, ahatripursatu

/:/ e,eh e,ehe apretu, amprehtu; eturstamu, eheturstamu

/e:/ e,i,eh e,i,ei,eh habetutu, habitutu; pehatu, pihatu, peihaner

/i:/ i,ih i,ihi persnimu, persnihmu; s, shitir

/o:/ u,uh o,oo,oho uhtur, ooserclom

/u:/ u,uh u.uh struc¸la, struhc¸la, strus

/k/ k c kateramu, caterahamo

/g/ k g kunikaz, cunegos

/t/ t t tertiam, tertiam

/d/ t d tekuries, dequrier

/p/ p p persklum, persclo

/b/ p,b b buf, buf; hapinaf, habina

/f/ f f fikla, ficla

/n/ n n numen, nome

/m/ m m muta, motar

/s/ s,z s sif, sif; ase, asa; zeràef, iapuzkum

// s<,s prusec¸etu, proseseto; c¸imu, smo

/l/ l l feliuf, filiu

/r/ r r rufru, rufrer; furu, furo

// , rs,r,s aràveitu,arveitu, arsueitu, arueitu, akeràuniamem, akersoniem, akesoniame

/j/ i i iapuzkum, iapusco

/w/ v u vatuva,uatuo

/h/ h h habetu, habitu

 


 

I valori fonologici dell'umbro


 

Dal confronto tra l'uso dell'alfabeto etrusco e l'uso di quello latino, si possono ricavare informazioni fondate sui valori fonetico-fonologici della lingua umbra delle Tavole. Il sistema appare come segue:

 

vocali: i, , ė¸ a, ¸ o, u                     [ corrisponde alla vocale dell'ital. è, del verbo essere]

                                                                 [ corrisponde alla vocale dell'ital. ho, del verbo avere]

semivocali: j, w                                  [ j corrisponde alla semivocale dell'ital. più]

                                                                  [ w corrisponde alla semivocale dell'ital. uomo]

liquide e nasali: r l n m

consonanti occlusive: p b t d k g  [ g è solo occlusivo, come in gatto]

consonanti fricative: f h s   z   [ è la fricativa dell'ital. sciarpa,  è quella del francese jour]

                                                                    [ z è la sibilante sonora di rosa]

 

È indubbio che le antiche scuole di scrittura, affrontando il problema di "adattare" il repertorio di segni dell'alfabeto etrusco all'umbro prima, e poi di "adattare" il repertorio di segni dell'alfabeto latino all'umbro, dovettero risolvere non pochi problemi nel campo dell'analisi fonologico-fonetica. Molti degli espedienti da loro attivati come soluzioni a tali problemi costituiscono oggi per noi preziose spie per l'individuazione della consistenza non solo fonologica, ma anche fonetica del repertorio dei suoni dell'umbro antico. È legittimo ritenere per esempio che scritture come ahtu, ahtisper, subahtu, rappresentino un'analisi sofisticata del fenomeno dell'assimilazione tra occlusive, che, come nell'italiano attuale, più che produrre un'occlusiva doppia, come la nostra tradizione grafica ci ha assuefatti a vedere, produce una specie di "glottal stop" tra la vocale e l'occlusiva, una secca interruzione del flusso espiratorio. Usando il segno ? dell'alfabeto fonetico internazionale, l'italiano gatto è pronunciato [ga?to]. Ciò sarebbe stato annotato dagli antichi maestri di scrittura con il segno h posposto alla vocale, lo stesso segno che veniva usato ad indicare un allungamento della vocale stessa. Il fenomeno si realizza sempre in concomitanza con l' "assimilazione" di una precedente occlusiva a [t] seguente, o, forse meglio, con il suo "assorbimento": p.es. uhtur, rehte, frehtu, e in alfabeto latino screhto, screihtor (da *aug-tor, reg-te, freg-to, skrib-tor). Scrivendo all'interno della tradizione grafica latina, invece, i redattori delle tavole usavano in questi casi il segno doppio della t: così troviamo scritto tettome in alfabeto latino, ma tehteřim in alfabeto epicorio.

 

 

Le corrispondenze costanti dell’umbro

Si tenga presente che i valori fonologici umbri degli esempi che seguono sono soggetti alle regole grafiche esposte altrove: quindi deitu vale [déto] perché la grafia ‹ ei › vale [e] semichiusa. Inoltre si consideri che l'umbro non usava scrivere le doppie, anche se erano pronunciate; così, per esempio, esuf vale [essof] e somo vale [sommo], e così via (in base a ragioni etimologiche). Nella serie di evoluzioni fonetiche seguenti la mancanza di specificazioni indica che il valore ricorre in tutte le posizioni; altrimenti si specifica la posizione del suono considerato attraverso l'uso del trattino a sinistra o a destra.

 

 

funzione

indeur.

valore umbro

 

esempio umbro

funtivo indeuropeo

esempi di altre lingue indeuropee

 

/a/

 

(iu)pater

* pter-

lat. pater, scr. pitàr-

ă

/a/

 

mani

*manu-

lat. manus

ă  atona

/O/

 

prehabia, prehubia

*prai-ghăbh-

lat. hăbeo, prohibeo

ĕ

/e/

 

destram-e

*deks-tero-

lat. dexter

ŏ

/O/

 

osatu

*ŏpesatōd

lat. ŏpera

ŭ

/u/

 

subra

*sŭperād

lat. sŭprā

ĭ

/i/

 

pis

*kwĭs

lat. quis

ā

/a/

 

frater

*bhrāter-

lat. frāter

ā  atona

/O/

 

mutu,  motar,

*molktā

lat. multā

ē

/E/

 

fesnaf-e

*dhwēs-na

lat. fēs-tus

ō

/o/

 

numen, nome

*ĝnō-men-

lat. nōmen

ū

/i/

 

frif

*bhrūg-

lat. frūges

ī

/i/

 

vinu, uino

*wīno-

lat. vīnum

ai

/E/

 

pre-, pre-

*prai-

lat. prae-

ei

/e/

 

teitu, deitu

*deik’etōd

lat. dīcitō

oi

/o/

 

muneklu

*moinitlo-

lat. mūnusculum

oi atona

/e/

 

veskles, vesclir

*-ois

lat. -īs

au

/o/

 

turuf, toru

*tauro-

lat. taurus

eu

/o/

 

tuta, totam

*teuta-

lat. tōtus

ou

/o/

 

vuku, uocu-

*louko-

lat. lūcus

j

/j/

 

iepru

*jekwra

lat. iecora

w

/v/

 

veltu, (ehe)ueltu

*weletōd

lat. vult

ŗ

/or/

 

urtu, ortom

*ŗto-

lat. ortus (sum)

ļ

/ol/

 

mutu, motar

*mļkto-

lat. multa

m9

/am/

 

anferener

*m9bhi-

gr. αμφί

ņ

/an/

 

anter-, ander-

*ņter

lat. inter

ņ atono

/en/

 

umen cioè [ommen]

*ungwņ

lat. unguen

p

/p/

 

peři, persi

*ped-i

lat. ped-i

b

/p/

 

hapinaf, habina

*bhaba- + -ino-

lat. faba

bh

/f/

 

fertu, fertu

*bheretōd

lat. ferto (sincope)

dopo nas

/b/

 

combifiatu

*kom-bheidhja-tōd

lat. con-fīdo

t

/t/

 

tertiam-a, tertiam-a

*ter-tjo-

lat. tertius

-t postvoc.

/Ø/

 

teřa, dirsa, façia

*di-dā-t, *dh∂kja-t

lat. det

osco fakiiad, lat. faciat

-t postcons

/-t/

 

teřust, dirsust

*de-d-u-set

lat. dederit

d

/d/

 

deitu

*deik’etōd

lat. dīcĭtō

 

/ž/

 

ařfertur, arsfertur

*ad-bheretor

lat. ad-ferre, arferius

-d

/Ø/

 

poplu, tremnu

*-ōd

lat. -ō(d)

dh

/f/

 

feliuf, filiu

*dhēlju-ns

gr. θήλυς

postnas

/d/

 

ahauendu

*ā-wendhetōd

ted. wenden 'girare'

 

 

 

 

 

 

 

 

 

La declinazione nominale 

TEMI IN -a- (corrispondenti alla prima declinazione latina)

 

 

caso

grafia epicoria

grafia latina


 

desinenza

ricostruita

 

nom. sg

muta, mutu

tota

<

-ā

gen. sg

famerias, tutas

totar, noniar

<

-ās

dat. sg.

speturie

tote


 

-āi

acc. sg.

kletram, struçla

totam, šesna

<

-ām

voc. sg.


 

tursa, iouia

<

-ă

abl. sg.

kletra, petruniaper

tota, iovina

<

-ād

loc. sg.

kletre, rupinie

usaie


 

-āi

nom. pl.

urtas,

iuengar

<

-ās

gen. pl.

urnasiaru

pracatarum

<

-āsōm

dat./abl. pl.

tekuries, fesnere

dequrier


 

-āis

acc. pl.

arçlataf, vitlaf

pelsana

<

-āns

 

 

TEMI IN -o- (corrispondenti alla seconda declinazione latina)


 

nom. sg

palsans, katel, stakaz

conegos (< *kognigatos)

<

-ŏs

gen. sg

katles

rufrer, agre, opeter

<

-ĕs

dat. sg.

tefrei, kumnakle

tefri, pople

<

-ŏi

acc. sg.

katlu, pelsanu

poplom, poplo

<

-ŏm

voc. sg.


 

šerfe

<

-ĕ

abl. sg.

puplu

tefru(to)

<

-ōd

loc. sg.

katle, kumne, testre

onse, destre

<

-ĕi

nom. pl.

prinuvatus, çersnatur

arsmor, iouinur

<

-ōs

gen. pl.

pihaklu

pihaclo

<

-ōm

dat/ab. pl.

ahtis(per), satanes

fondlire, prinuvatir

<

-ōis

acc. pl.

vitluf, treplanu

arsmo, ueiro, abrof

<

-ŏns

loc. pl.

funtler(e)

fondlir(e)

<

-ois(u)

nom/acc nt.sg.

naraklum, iapuzkum

persclo, iabuscum

<

-ŏm

nom/acc nt.pl.

krematra, krematru

uatuo

<

-ā

 

TEMI IN-i̯o- (corrispondenti alla seconda declinazione latina)

 

nom. sg

vuvçis

atiersir

<

-i̯ŏs

gen. sg

kureties,kastruçiie

fisier, arsier

<

-i̯ĕs

dat. sg.

iuvie, atiieřie

fisie, fisei, fisi

<

-i̯ŏi

acc. sg.

peřaem

difue, smursiim(e)

<

-i̯ŏm

voc. sg.


 

fisouie

<

-i̯ĕ

abl. sg.


 

fisiu

<

-i̯ōd

loc. sg.

atiieřie

arsie, uouse

<

-i̯ĕi

nom. pl.

atiieřiur

clauerniur

<

-i̯ōs

gen. pl.

atiieřiu

atiiersiu

<

-i̯ōm

dat/ab. pl.

aplenies, klaverniie

uehieir, uehier

<

-i̯ōis

loc. pl.


 

uehieir, uehier, clauerni

<

-i̯ois(u)

nom/acc nt.pl.

arviu, aplenia


 

<

-i̯ā

 

TEMI IN OCCLUSIVA (corrispondenti alla terza declinazione latina)


 

nom. sg

restef, zeřef

serse < *sedens

<

-s

dat. sg.

kapiře

capirse, marte

<

-ĕi

acc. sg.

salu

capirso, curnaco

<

-ŏm

abl. sg.

kapiře, skalçe(ta)

scalše(to), curnase

<

-ēd

dat/ab. pl.

kapiřus, vasus

dupursus, uapefe

<

-ŭbhŏs

acc pl.

kapiř

capif, uapefe

<

-n̥s

 

TEMI IN NASALE (corrispondenti alla terza declinazione latina)

 

nom. sg

karu, tribriçu


 

<

-ō(n)

gen. sg.


 

nomner, pelmner

<

-n-ĕis

dat. sg.

karne

nomne

<

-n-ĕi

acc. sg.

abrunu


 

<

-n-ŏm

abl. sg.

umne, karne, natine

menzne, nomne

<

-n-ēd

loc. sg.

ferine

ferine

<

-n-ĕi

dat/ab. pl.

karnus

homonus

<

n-ŭbhŏs

nom.acc.sg.nt.

numen, umen

nome

<

-n̥

 

TEMI IN VIBRANTE (corrispondenti alla terza declinazione latina)


 

nom. sg

ařfertur, uhtur

arsfertur

<

-r-s

dat. sg.

ařferture, patre


 

<

-r-ĕi

acc. sg.

uhturo

arsferturo

<

-r-ŏm

abl. sg.

pure

pure(to)

<

-r-ēd

nom. pl.

frateer


 

<

-r-ĕs

gen. pl.

fratrum, fratru

fratrom

<

-r-ōm

dat/ab. pl.


 

fratrus

<

rŭbhŏs

acc. pl.


 

nerf

<

-r-n̥s

nom/acc nt.sg.

pir


 

<

-r-Ø

nom/acc nt.pl.

iepru, vatra


 

<

-r-ā

 

TEMI IN SIBILANTE (corrispondenti alla terza declinazione latina)


 

nom. sg

meřs

far, tuder

<

-s-Ø

gen. sg


 

farer

<

-s-ĕis

acc. sg.


 

tuder

<

-s-Ø

abl. sg.


 

ose

<

-s-ēd

nom. pl.

meřsus, vasus

tuderus

<

-s-ōs

nom/acc nt.pl.


 

uaso, tudero

<

-s-ā

 

TEMI IN -i- (corrispondenti alla terza declinazione latina)

 

nom. sg

ukar (< *okr[i]+s)

casilos (<*casilāt[i]s), ocar, fons, pacer

<

-ĭs

gen. sg


 

foner, ocrer, sorsalir

<

-ĕis

dat. sg.

iuvi, iuve

ocre, iuue, casilate

<

-ei̯-ĕi

acc. sg.

sevakne, purtifele

ocrem, teflari, staflare

<

-ĭm

abl. sg.

ukri(per), sevakne

poni, tefrali, ocri(per)

<

-īd

loc. sg.

ukre, puste

ocre, fratrecale

<

-ĕi̯-ĭ

nom. pl.

puntes

foner, pacrer

<

-ei̯es

gen. pl.


 

peracnio

<

-ii̯ōm

dat/ab. pl.

puntis, sevaknes

sacris, aueis

<

-ĭbhŏs

acc. pl.

ançif, uvef

oui, seuacne, treif

<

-ĭns

nom/acc nt.sg.

façefele

uerfale

<

-ĭ-Ø

nom/acc nt.pl.

sacreu, peracneu, tria


 

<

-ĭi̯ā

 

TEMI IN -u- (corrispondenti alla quarta declinazione latina)


 

gen. sg


 

trifor

<

-ŏus

dat. sg.

ahtu

trifo

<

-ēu

acc. sg.

trifu

trifo

<

-ŭm

abl. sg.

trefi(per), mani


 

<

-īd

loc. sg.

manuv(e), svisev(e)


 

<

-ēu

dat/ab. pl.

berus, açetus

filiu

<

-ŭbhŏs

acc. pl.

manf, feliuf, kastruvuf


 

<

-ŭns

nom/acc nt.pl.

berva, kastruvu

castruo

<

-u̯-ā

NOTA. I temi in -u- hanno subito in umbro il conguaglio con i temi in -i-, come si vede dall'uscita dell'abl.sg.: trefi, mani.


 

TEMI IN -ei-/-ē- (corrispondenti alla quinta declinazione latina)

 

dat. sg.

ri


 

<

-ēi

acc. sg.


 

sarsite

<

-ēm

abl. sg.

ri

re(per)

<

-ēd

loc. sg.


 

auie

<

-ēi

dat/ab. pl.


 

iouies

<

-ēbhŏs

acc. pl.


 

iouie

<

-ēns

 


 La declinazione pronominale
 

 


 

PRONOME eis- 'quello'

PRONOME ei- 'egli, quello'

nom. sg.

erek

*eis-e-k


 


 

nom./acc. sg. nt.

eřek, erse

*eid-e-k


 


 

gen. sg. ms./nt.

erer, erer(ek)

*eis-ĕs


 


 

gen. sg. fm.

erar, erar(unt)

*eis-ās


 


 

dat. sg. ms./nt.

esmei, esmi(k)

*eis-smei


 


 

acc. sg. fm.


 


 

eam

*ei̯-ām

abl. sg. ms./nt.

eru(ku), eru(com)

*eis-ōd


 


 

abl. sg. fm.

erak

*eis-ād-k


 


 

loc. sg. ms./nt.

esme

*eis-smi


 


 

nom. pl. ms.


 


 

eur(ont)

*ei̯-ōs

nom. /acc. pl. nt.


 


 

eo, ea

*ei̯

gen. pl. ms./nt.

eru, erom

*eis-ōm


 


 

dat/ab. pl. ms./nt.

erir(ont)

*eis-is


 


 

acc. pl. fm.


 


 

eaf, eaf

*ei̯-āns

 

NOTA. Il nom./acc. sg. nt. puře, porse funge non solo da congiunzione subordinante, come il quod latino, ma anche da particella relativa "tuttofare" come il che italiano.

 

La flessione verbale


 

INDICATIVO PRESENTE

pers.

I CONIUGAZIONE

II CONIUGAZIONE

III CONIUGAZIONE

IV CONIUGAZIONE

1 sg

subocau


 

sestu


 

2 sg


 


 

seste

heri, heris

3 sg


 

habe, trebeit

terter (passivo)


 

3 pl

furfant, furfaθ


 


 


 

  

 

INDICATIVO FUTURO

pers.

I CONIUGAZIONE

II CONIUGAZIONE

III CONIUGAZIONE

IV CONIUGAZIONE

2 sg


 


 


 

heries

3 sg

prupehast

habiest

ferest, menes

heriest

3 pl


 

kukehes


 


 

 

 

INDICATIVO PERFETTO

pers.

I CONIUGAZIONE

II CONIUGAZIONE

III CONIUGAZIONE

IV CONIUGAZIONE

3 sg


 


 

dede


 

3 pl


 


 

eitipes


 

 

 

INDICATIVO FUTURO PERFETTO

pers.

I CONIUGAZIONE

II CONIUGAZIONE

III CONIUGAZIONE

IV CONIUGAZIONE

2 sg


 


 

entelus


 

3 sg

andirsafust, portust


 

fakus,t apelus, benust

purdinsiust, purtinçus

3 pl


 


 

eiscurent, facurent


 

 

 

IMPERATIVO ATTIVO

pers.

I CONIUGAZIONE

II CONIUGAZIONE

III CONIUGAZIONE

IV CONIUGAZIONE

2 sg

stiplo


 


 


 

3 sg

pihatu, anzeriatu

kařetu, tenitu

dirstu, aitu

seritu, seritu

3 pl

etatu, etatu

habetutu, tursituto

fertuta, aituta


 

 

 

IMPERATIVO MEDIO

pers.

I CONIUGAZIONE

II CONIUGAZIONE

III CONIUGAZIONE

IV CONIUGAZIONE

3 sg

spahamu


 


 

persnimu

3 pl

arsmahamo


 


 

persnihimumo

 

 

CONGIUNTIVO PRESENTE

pers.

I CONIUGAZIONE

II CONIUGAZIONE

III CONIUGAZIONE

IV CONIUGAZIONE

3 sg

portaia

habia

dirsa, teřa

dia

3 pl

etaians

tursiandu (passivo)

dirsans,

terkantur (passivo


 

 

 

INFINITO


 

I CONIUGAZIONE

II CONIUGAZIONE

III CONIUGAZIONE

IV CONIUGAZIONE


 


 


 

aferum, afero

façiu, façu

 

 

PARTICIPIO PRESENTE


 

I CONIUGAZIONE

II CONIUGAZIONE

III CONIUGAZIONE

IV CONIUGAZIONE


 


 

zeřef

reste, restef

purtupite

 

 

PARTICIPIO PERFETTO


 

I CONIUGAZIONE

II CONIUGAZIONE

III CONIUGAZIONE

IV CONIUGAZIONE


 

uesticos, aviekate, tuderato,

taçez, uirseto

screhto, sihitu

purtitu, persnis

 

 

GERUNDIVO


 

I CONIUGAZIONE

II CONIUGAZIONE

III CONIUGAZIONE

IV CONIUGAZIONE


 

pelsans, pihaner


 

anferener


 

 

 

SUPINO


 

I CONIUGAZIONE

II CONIUGAZIONE

III CONIUGAZIONE

IV CONIUGAZIONE


 

anseriato, anzeriatu


 


 


 

 

 

GERUNDIO


 

I CONIUGAZIONE

II CONIUGAZIONE

III CONIUGAZIONE

IV CONIUGAZIONE


 

pihafi


 

herifi, cehefi


 

 


 Preposizioni e posposizioni.



 

PREPOSIZIONI con l'accusativo

 

hondra, hutra 'sotto' (<*ĝhomtrād) : hondra furo , hutra furu 'sotto il foro';

pert 'oltre' (<*proti) : pert spiniam 'oltre l'obelisco';

posti, pusti 'a seconda di' (< *post1) : posti acnu 'per circoscrizione'; pusti kastruvuf 'per unità poderale';

pustin 'dopo, dietro' (<*postine) : pustin ançif 'dopo i giri'; pustin ereçlu 'dietro l'altarino';

subra, subra 'sopra' (<*suprād) : subra esta tudero 'sopra codestí confini';

superne 'sopra' (<*superne) : superne adro 'sopra i (recipienti) neri'.


 

PREPOSIZIONI con l'ablativo

com 'insieme con' (<*kom) : com prinuvatur stahitu 'stia fermo insieme con i banditori'; etuto com peracrís sacris 'vadano insieme con le vittime mature e quelle da latte';

e, ehe 'via da, lontano da' (<*eĝzh) : ehe esu poplu 'via da questo esercito'; e asa 'via dall'ara';

post, pus 'dietro a' (< *post1) : post uerier, pus veres 'dietro la porta';

pre, pre 'davanti a' (< *prai) : pre uereis, pre veres 'davanti alla porta'.


 

PREPOSIZIONI con il locativo

super 'sopra' (<*super(i )) : super kumne 'sopra il luogo delle riunioni'; super ereçle 'sopra l'altarino';

tra, trahaf 'oltre, al di là di' (< *trāns) ; trahaf sahate 'oltre la Sata'; tra ekvi 'oltre il sagrato'.


 

POSPOSIZIONI

-ař, -a + acc. 'davanti a, fino a, per' (< *-ad) : asam-ař '(fino) all'ara', spiniam-a 'davanti all'obelisco'; persklum-ař 'alla cerimonia'; spantim-ař 'per il piatto';

-per, -per + acc. 'per (distribut.)' (<*peri): trio-per, triiu-per 'per tre volte';

-per, -per + abl. 'per, a favore di' (< *pro) : fratrus-per 'per i confratelli', ocri- per 'per l'acropoli', re-per 'per l'interesse'

-com, kum + abl. 'presso (locativale)' (<*kom) : asa-ku 'presso l'ara', termnu-co 'presso il cippo', nertru-ku 'a sinistra', uocu-com 'al bosco', esunes-ku 'al momento delle cerimonie';

-to, -ta, -tu + abl. 'da (allontanamento)' (<*tod ?) : anglu-to 'dall'angolo', skalçe-ta 'dalla pàtera';

-en, -e, -en, -e + acc. 'verso, in direzione di' (<*en) : anglom-e 'verso l'angolo', fesnaf-e 'al santuario', arvamen 'verso il campo';

+ loc. 'in' : manuv-e 'nella mano, fondlir-e 'nel luogo dei Fontuli', scalši-e 'nella pàtera', ƒisiem =ƒisie-en 'sul (monte) Fisio', arven = arve-en 'nel campo'.

NOTA.

La differenza tra -en + acc. e -ař + acc. quando sono usati con verbi di moto consiste a nostro vedere nella possibilità di usare -en 'verso' per i casi di incompiutezza del processo di awicinamento, di contro alla necessità di usare -ař 'fino a' nei soli casi di awicinamento compiuto. Per esempio: '(le parti di came) le porti all'ara e all'altarino' (asamař ereçlamař, IV.6); 'torni all'ara' (asama kuvertu II.a.39); 'si porga in offerta all'altarino' (ereçluma purtuvitu, III.39 - IV.1); e invece: ' vada al bosco e al sacrificio', nel senso di 'si avvii verso' (vukumen esenumen etu, III.20), infatti c'è la ripresa 'quando avrà raggiunto il bosco...'; 'quando sarà arrivato presso il sacrario (pune fesnafe benus), sacrifichi il capro', ma poco sopra il testo ha anticipatamente specificato 'lo abbatta al di fuori, ma lo offra nel sacrario'; 'si giri indietro verso la porta Trebulana' (verufe kuvertu); particolarmente chiaro è questo carattere semantico nella descrizione dei confini urbani osservati dall'augure, in quanto egli, stando fermo nel suo baldacchino, guarda 'in direzione di', e i luoghi sono espressi con l'accusativo seguito da -en.